Si parla spesso di inclusività ed accoglienza della diversità. Perlomeno, un mentore viene formato...
Parlar chiaro: comunicazione assertiva
Se vado a vedere il nome “Analisi Transazionale” si intende proprio analisi delle transazioni. Che cosa sono le transazioni? Sono semplicemente degli scambi comunicativi che accadono tra una tra due persone o tra più persone.
Eric Berne, il fondatore dell’A.T., aveva cominciato a intuire che, osservando molto attentamente quello che accadeva negli scambi comunicativi tra due persone o tra un gruppo di persone, se uno aveva proprio l'attenzione e la curiosità di osservarli, avrebbe potuto cogliere qualcosa di veramente prezioso, sia rispetto alla relazione che stava nascendo sia nella relazione che stava andando avanti tra le due persone e più ancora qualcosa su come la persona sta con sé stessa.
Il mondo dell’A.T. è un mondo molto ricco e complesso, nella sua semplicità, ma in questo articolo vorrei provare a parlare solo di alcuni aspetti della comunicazione.
Tutti noi ci siamo ritrovati nella condizione, mentre l’altro parla, di non vedere l’ora di poter dire la nostra visto che, nell’ascolto, in noi è emerso un pensiero che può essere grosso modo come quello degli esempi qui riportati:
- Ah cavoli, è successo pure a me, ma pure peggio…appena finisce glielo racconto
- Si, si., ho capito il contesto, appena finisce gli dico cosa deve fare
- Cosa cavolo sta dicendo? No, no, non ha capito proprio come funzionano certe cose. Ora glielo spiego
Quello che avviene non è comunicazione, che vorrebbe dire “mettere in comune”, ma una sorta di lotta.
Per capire meglio quanto sopra espresso parliamo ora di stili comunicativi.
Stile Passivo
Chi adotta questo stile è riconoscibile anche nel corpo: ha una voce flebile, una postura ricurva. Tende a dire sempre di si.
Qual è l’esito di questo stile comunicativo? Non ottenere ciò che si vuole. Inibirsi.
Lo stile passivo, in genere, è come una pentola in ebollizione, ha dei momenti in cui sbotta e si trasforma in aggressivo, con il risultato che poi si sente pure in colpa per avere agito un comportamento aggressivo.
La persona che agisce questo stile comunicativo percepisce l’altro come okay e sé stesso come non okay.
Stile Aggressivo
Chi adotta questo stile comunicativo sovrasta l’altro anche fisicamente, ha il dito puntato, ha un tono alto.
Nel linguaggio tende a dire “tu sbagli”
L’esito è di sentirsi forti ed efficaci, ma anche qui la comunicazione non “mette in comune”
È l’altro lato della lotta. L’aggressivo percepisce l’altro come non okay e sé stesso okay.
Secondo l’ Analisi Transazionale ognuno ha un valore enorme imprescindibile come essere umano, a prescindere da quello che dice o fa. Nella comunicazione vale lo stesso principio
Stile Assertivo
In questo stile comunicativo il corpo è eretto, si tiene un contatto visivo, si esprime l’emozione che si sente liberamente.
Nel linguaggio il messaggio è “Io preferisco questo…”
Sa dire di no. Si esprime dicendo “Quando fai così io mi sento…”
Spesso ottiene quello che vuole.
Se so dire quello che desidero e come la penso ho più probabilità di ottenere quello che voglio.
Chi utilizza la comunicazione assertiva considera sia sé stesso che l’altro okay.
Assertivi non si nasce ma si diventa se tengo presenti le fondamenta: io sono okay, tu sei okay.
Non è tutto qui ovviamente perché esistono anche modi di comunicare che hanno dinamiche più complesse, ma non è questo il momento in cui ne parlerò. Non è escluso che l’argomento venga trattato prossimamente. Restate sintonizzati.