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Quando il pensiero prende forma

Dalle metafore quotidiane alle relazioni consapevoli: un viaggio tra linguaggio, mappe mentali e transazioni

Quante volte diciamo frasi come:
👉 “Non sono riuscito a far passare l’idea.”
👉 “Non ho ricevuto bene il messaggio.”
👉 “Devi esprimerti meglio.”

Le pronunciamo senza pensarci, eppure rivelano molto più di quanto sembri. Se ci fermiamo un attimo, ci accorgiamo che stiamo trattando le idee come oggetti, le parole come contenitori, e la comunicazione come un dono che passa da una mano all’altra.

Questa è una delle intuizioni più sorprendenti del libro Metafora e vita quotidiana di George Lakoff e Mark Johnson: le metafore non sono decorazioni del linguaggio — sono la struttura invisibile che dà forma al nostro modo di pensare.
Non “usiamo” metafore: viviamo dentro di esse.
👉 Scopri di più su Lakoff


🗺 Pensare è anche “spostare oggetti” nella mente

Se chiudi gli occhi e pensi a un ricordo bello, dove lo “vedi”? Davanti a te? In alto? Alla tua sinistra?
E se pensi a una preoccupazione? Probabilmente è più vicina, o “appoggiata sul petto”, o “sospesa sopra la testa”.

Queste non sono fantasie: il nostro cervello organizza esperienze e pensieri anche in base a coordinate spaziali e sensoriali.
Le metafore concettuali non restano nella testa: diventano mappe mentali.

La Programmazione Neuro-Linguistica (PNL) ha dato nomi tecnici a queste mappe — “sub-modalità” — ma in fondo è un linguaggio che già parliamo senza accorgercene.

Quando diciamo “ho messo da parte la questione” stiamo davvero collocando mentalmente quell’idea da qualche parte.
E quando “non riusciamo a tirare fuori le parole”, è come se la nostra mente fosse piena di scatole chiuse.


🤝 Il dono che crea relazione

Ogni volta che parliamo con qualcuno, di fatto, offriamo un dono: un’idea confezionata in parole.
Ma questo dono non viaggia nel vuoto: passa da una parte di noi (Genitore, Adulto, Bambino) a una parte dell’altro.
La qualità dello scambio non dipende solo dal “pacchetto”, ma da chi lo porge e chi lo riceve.

Se parlo da uno stato dell’Io Adulto e tu ascolti dal tuo Adulto, il dono viaggia pulito.
Se invece lo offro da una posizione critica o infantile, può arrivare distorto, respinto, reinterpretato.

La metafora della comunicazione come dono trova qui la sua incarnazione concreta: le transazioni sono i gesti con cui porgiamo e riceviamo quei doni.
👉 Se vuoi approfondire, leggi anche Stati dell’Io e strutture psichiche.


🌱 Diventare consapevoli cambia tutto

Quando diventiamo consapevoli delle metafore che abitiamo, qualcosa si apre:

  • Possiamo spostare mentalmente i pensieri, riformularli, renderli più leggeri o più accessibili.

  • Possiamo scegliere come porgere le nostre parole e da dove farle partire.

  • Possiamo riconoscere quando stiamo ricevendo un “dono” che non ci appartiene, e restituirlo senza conflitto.

Linguaggio, mente e relazione non sono tre mondi separati.
Sono tre facce dello stesso gesto: pensare, dare, ricevere.

👉 E tu? Quali metafore scopri di usare nella tua vita quotidiana, spesso senza accorgertene?

 

📚 Per chi desidera approfondire:
Ecco alcuni testi fondamentali che hanno ispirato questo articolo.

  • Metafora e Vita Quotidiana, George Lakoff e Mark Johnson - Roi Edizioni
  • Guida per l'esperto alle sub-modalità, Richard Bandler e Will MacDonald- Ed. Astrolabio
  • Stati dell'io, Carlo Moiso e Michele Novellino, Ed. Astrolabio