Quando attraversi un periodo di apatia, ti svegli al mattino pensando che non hai voglia di fare...
Decisioni rimandate, responsabilità diffuse: cosa sta accadendo realmente?
Quando in azienda tutto funziona… ma niente si muove, In molte aziende non c’è un problema evidente.
I numeri tengono. Le persone lavorano. Le riunioni si fanno.
Eppure qualcosa non scorre.
Le decisioni vengono rimandate.
Le stesse criticità tornano ciclicamente.
Le responsabilità si diluiscono.
I problemi non esplodono, ma restano lì, come sabbia negli ingranaggi.
Non è un’emergenza.
Ed è proprio questo il punto.
I problemi che non fanno rumore
Ci sono problemi che si vedono subito:
conflitti aperti, errori gravi, turnover improvviso.
E poi ce ne sono altri, più silenziosi:
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questioni che “non vale la pena affrontare adesso”
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decisioni che restano sospese
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persone competenti che smettono di esporsi
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frasi come: “È così ovunque”, “Non abbiamo alternative”, “Non dipende da noi”
Questi problemi non fanno rumore.
Ma nel tempo costano moltissimo: in energia, motivazione, lucidità.
Non è un problema di competenze
Quando questo accade, la tentazione è intervenire su:
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motivazione
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engagement
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comunicazione
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formazione
Ma spesso le competenze non sono il vero nodo.
Il nodo è un altro:
le persone smettono di pensare e decidere dal proprio ruolo,
e iniziano ad adattarsi, aspettare, rimandare.
Non per disinteresse.
Spesso per eccesso di adattamento.
Quando l’organizzazione si abitua
Il segnale più chiaro non è il caos. È l’abitudine.
Ci si abitua a:
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lavorare “un po’ sotto livello”
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non nominare ciò che crea attrito
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fare molto, decidere poco
-
aspettare che qualcun altro si esponga
È una forma di funzionamento che regge.
Ma non evolve.
E quando il contesto cambia (mercato, persone, passaggi generazionali),
quella struttura mostra tutti i suoi limiti.
La domanda che conta davvero
In questi casi, la domanda utile non è:
“Come motiviamo di più le persone?”
Ma piuttosto:
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dove si è bloccata la capacità di valutare e scegliere?
-
in quali punti l’organizzazione ha smesso di pensare insieme?
-
quali problemi non vengono più nominati perché “normali”?
Sono domande scomode.
Ed è per questo che servono spazi adeguati per farle emergere.
Pensare bene, prima di fare di più
A volte non serve un grande progetto.
Serve un luogo — fisico o simbolico —
in cui le persone possano tornare a pensare bene,
senza difendersi, senza giustificarsi, senza soluzioni preconfezionate.
Quando questo accade, succede una cosa interessante:
molti problemi si ridimensionano da soli,
perché tornano ad avere un nome, un perimetro, un responsabile.
E le decisioni riprendono a muoversi.
In conclusione
Se in azienda:
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tutto sembra funzionare
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ma niente si muove davvero
forse non è un problema di impegno.
È un problema di spazio di pensiero.
E quello, a differenza delle competenze, non si improvvisa.
Foto dell’articolo: scala a chiocciola.
Strutture che funzionano. Decisioni che girano.
Quando la struttura c’è, ma la direzione resta implicita.