Vorrei esplorare con voi l’unicità dell’essere, l’unicità dell’individuo da diversi punti di vista:
Convinzioni che liberano: come trasformare ciò che credi in potere
1. Introduzione
Le convinzioni personali agiscono come filtri invisibili che condizionano emozioni, scelte e performance. Una vocina interiore come “non sono abbastanza” può ostacolare la relazione d’aiuto che coach, mentori, counsellor offrono. Scopo di questo articolo è mostrare come le convinzioni — soprattutto quelle limitanti — influenzino la relazione d’aiuto e come trasformarle in leve di cambiamento consapevole.
2. Capacità vs. Convinzioni
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Capacità: competenze tecniche e soft skills, strumenti e strategie.
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Convinzioni: visioni personali che interpretano la realtà, influenzano motivazione, impegno e resilienza. Anche un professionista competente può essere frenato da convinzioni disfunzionali.
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Le convinzioni di efficacia, concetto chiave di Bandura, guidano ciò che si crede possibile (o impossibile): agiscono sul livello di perseveranza, gestione dello stress e su ciò che scegliamo di fare.
3. Strumenti per lavorare sulle convinzioni (per coach, mentor, counsellor)
Ecco alcuni strumenti chiave per guidare mentee o clienti a trasformare il proprio modo di pensare:
• Ascolto e riconoscimento
Identificare la “vocina che limita”: frasi automatiche come “non posso”, “non merito”, “non sono capace”
Invita la persona ad annotare quando emergono, in quali contesti e quali emozioni suscitano.
• Domande di metamodello (PNL)
Basandosi su generalizzazioni, cancellazioni, deformazioni, il coach utilizza domande strutturate per portare alla luce la struttura profonda della convinzione e metterla in discussione.
• Ristrutturazione cognitiva (ABC‑DE / Reframing)
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ABC‑DE: identifica la situazione (A), la credenza (B), le conseguenze (C), per mettere in dubbio (D) e sostituire con un pensiero più funzionale (E).
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Reframing: cambia il contesto o il significato attribuito a un’esperienza, aprendo nuove prospettive. R. DIlts ci posta come esempio i diversi significati di un quadro la cui cornice ci consenta di vedere solo un piccolo pesce e come, allargando la cornice (il "fraiming" appunto) sia possibile vedere che un altro pesce più grosso stia per inghiottire il nostro ignaro pescciolino e come, ingrandendo ulteriormente la cornice, si possa vedere come ci sia un altro pesce ancora più grande che stia per mangiare il pesce al centro sella scena, distratto dal suo intento di predare. Allargare la cornice, allargare la vista, consente di interpretare diversamente la nostra realtà.
• Negoziazione delle parti
Dialogo interno fra componenti in conflitto: una parte di sé “resistente al cambiamento” può essere ascoltata e negoziata, portandola a cooperare con nuove intenzioni. Utile per integrare parti scisse della struttura interna.
• Mappa dell’immunità al cambiamento (Kegan)
Il coach co-costruisce con il cliente una mappa indicando quali convinzioni esistenti offrono una “protezione” (utile) ma ora limitano l’evoluzione. Serve a decidere cosa mantenere, modificare o lasciare andare, riducendo la resistenza elusiva interna. Cambiando contesto, quelle doti che erano funzionali, possono non essere più tali. E' importante
4. Casi reali o simulati
Esempi concreti di convinzioni trasformate:
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“Non sono capace di parlare in pubblico”:
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Ascolto → riconoscimento della paura.
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Metamodello → domande su chi ha già superato la sfida, su esperienze passate.
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Ristrutturazione → sostituire “non sono capace” con “posso imparare strategie che servono”.
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Passi graduali → esposizione progressiva, supporto emotivo, review.
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“Non merito successo”:
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Identificare l’impatto emotivo e comportamentale (sabotaggi, autosvalutazione).
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Lavoro sulle parti → parte che teme l’eccesso di responsabilità e parte che desidera realizzazione.
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Riformulazione cognitiva per consentire una storia più equilibrata.
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5. Linee guida etiche
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Non imporre credenze: il processo è dialogico, il mentee sceglie quali convinzioni trasformare.
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Rispetto delle diversità individuali: le convinzioni hanno contesti culturali e personali.
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Chiarezza sul ruolo professionale: coaching o counselling lavorano sul cambiamento volontario, non sulla diagnosi o sulla psicoterapia. Se emergono bisogni clinici, va consigliato il passaggio a professionisti abilitati.
6. Conclusione
“Le convinzioni sono la bussola invisibile che guida la vita”. Cambiarle non significa fingere, ma scegliere consapevolmente nuovi modi di interpretare se stessi e il mondo. La relazione d’aiuto (coaching, mentoring, counselling) trova in questo lavoro la sua radice più potente: trasformare convinzioni limitanti in leve di possibilità e potere personale.
Tutti abbiamo convinzioni profonde che plasmano il nostro comportamento. Alcune ci limitano, altre ci aprono possibilità. Il punto chiave è riconoscerle e trasformarle. Le convinzioni possono infatti diventare leve di crescita, se lavoriamo su di esse in modo consapevole