Eric Berne, uno psichiatra canadese, è noto per aver sviluppato l'Analisi Transazionale (A.T.), una teoria che esplora le dinamiche delle relazioni umane. Uno degli aspetti più intriganti e studiati dell'AT sono i "giochi psicologici". Questi giochi sono modelli di comportamento ripetitivo e spesso inconsci che le persone mettono in atto nelle interazioni quotidiane. In questo articolo, esploreremo cosa sono i giochi psicologici, come funzionano e come possono influenzare le nostre relazioni.
I giochi psicologici sono sequenze di interazioni che seguono uno schema prevedibile, culminando in un risultato ben definito e, solitamente, negativo per i partecipanti. Berne li definisce come "una serie di transazioni complementari e nascoste che progrediscono verso un risultato ben definito e prevedibile". In altre parole, si tratta di scambi comunicativi in cui le persone si trovano intrappolate in ruoli predefiniti, che confermano aspettative negative su se stesse e sugli altri.
Secondo Berne, i giochi psicologici si basano su tre ruoli principali, noti come il "triangolo drammatico" di Karpman, uno dei suoi allievi:
Salvatore La persona che cerca di aiutare o salvare gli altri, spesso in modo paternalistico.
Persecutore La persona che critica o attacca gli altri.
Vittima La persona che si sente oppressa o sfortunata.
Questi ruoli possono cambiare durante il gioco, ma ogni partecipante tende a rimanere intrappolato in uno di essi, perpetuando il ciclo negativo.
Un gioco in cui una persona incolpa un'altra per la propria infelicità o incapacità di cambiare. Ad esempio, un coniuge potrebbe dire: "Se non fosse per te, potrei realizzare i miei sogni".
Un gioco di colpa e accusa, in cui una persona cerca di cogliere l'altra in fallo per giustificare il proprio risentimento o superiorità morale.
In questo gioco, una persona si sacrifica e si lamenta incessantemente, cercando riconoscimento e simpatia dagli altri, ma senza cercare soluzioni reali ai propri problemi.
I giochi psicologici servono diverse funzioni psicologiche, anche se dannose. Possono fornire una forma di strutturazione del tempo, offrire una scarica emotiva, confermare le credenze negative su sé stessi e sugli altri, e mantenere l'equilibrio in relazioni disfunzionali. Spesso, le persone giocano questi giochi inconsciamente, ripetendo modelli appresi durante l'infanzia.
Riconoscere e interrompere i giochi psicologici richiede consapevolezza e sforzo. Ecco alcuni passi utili:
Riconoscere quando si è coinvolti in un gioco psicologico è il primo passo. Questo richiede riflessione e, talvolta, il feedback di un terapeuta o di una persona fidata.
Assumersi la responsabilità delle proprie azioni e sentimenti, piuttosto che incolpare gli altri, è cruciale per interrompere il ciclo dei giochi.
Adottare uno stile di comunicazione aperto e onesto, evitando le manipolazioni e le accuse implicite che caratterizzano i giochi psicologici.
Rifiutare di giocare i ruoli del triangolo drammatico può interrompere il gioco. Ad esempio, invece di agire da Salvatore, si può offrire supporto in modo non invadente e rispettoso dell'autonomia dell'altro.
I giochi psicologici di Eric Berne offrono una lente potente per comprendere le dinamiche disfunzionali nelle relazioni umane.
Sebbene possano sembrare complessi e difficili da cambiare, con consapevolezza e impegno è possibile interrompere questi schemi e costruire relazioni più sane e autentiche.
Riconoscere e uscire dai giochi psicologici può portare a una maggiore auto-consapevolezza, crescita personale e miglioramento delle nostre interazioni quotidiane.