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I Giochi Psicologici

Scritto da Rosa M. Mariani | 3-ott-2024 9.45.00





Eric Berne, uno psichiatra canadese, è noto per aver sviluppato l'Analisi Transazionale (A.T.), una teoria che esplora le dinamiche delle relazioni umane. Uno degli aspetti più intriganti e studiati dell'AT sono i "giochi psicologici". Questi giochi sono modelli di comportamento ripetitivo e spesso inconsci che le persone mettono in atto nelle interazioni quotidiane. In questo articolo, esploreremo cosa sono i giochi psicologici, come funzionano e come possono influenzare le nostre relazioni.


Che cosa sono i giochi psicologici?


I giochi psicologici sono sequenze di interazioni che seguono uno schema prevedibile, culminando in un risultato ben definito e, solitamente, negativo per i partecipanti. Berne li definisce come "una serie di transazioni complementari e nascoste che progrediscono verso un risultato ben definito e prevedibile". In altre parole, si tratta di scambi comunicativi in cui le persone si trovano intrappolate in ruoli predefiniti, che confermano aspettative negative su se stesse e sugli altri.


I Ruoli nei Giochi Psicologici


Secondo Berne, i giochi psicologici si basano su tre ruoli principali, noti come il "triangolo drammatico" di Karpman, uno dei suoi allievi:

Salvatore           La persona che cerca di aiutare o salvare gli altri, spesso in modo paternalistico.
Persecutore      La persona che critica o attacca gli altri.
Vittima               La persona che si sente oppressa o sfortunata.

Questi ruoli possono cambiare durante il gioco, ma ogni partecipante tende a rimanere intrappolato in uno di essi, perpetuando il ciclo negativo.


Esempi di Giochi Psicologici


1. "Se non fosse per te"             

Un gioco in cui una persona incolpa un'altra per la propria infelicità o incapacità di cambiare. Ad esempio, un coniuge potrebbe dire: "Se non fosse per te, potrei realizzare i miei sogni".


2. "Ti ho beccato, figlio di puttana"           

Un gioco di colpa e accusa, in cui una persona cerca di cogliere l'altra in fallo per giustificare il proprio risentimento o superiorità morale.


3. "Guarda quanto sono bravo a soffrire

In questo gioco, una persona si sacrifica e si lamenta incessantemente, cercando riconoscimento e simpatia dagli altri, ma senza cercare soluzioni reali ai propri problemi.


Perché Giochiamo ai Giochi Psicologici?


I giochi psicologici servono diverse funzioni psicologiche, anche se dannose. Possono fornire una forma di strutturazione del tempo, offrire una scarica emotiva, confermare le credenze negative su sé stessi e sugli altri, e mantenere l'equilibrio in relazioni disfunzionali. Spesso, le persone giocano questi giochi inconsciamente, ripetendo modelli appresi durante l'infanzia.


Come Uscire dai Giochi Psicologici?


Riconoscere e interrompere i giochi psicologici richiede consapevolezza e sforzo. Ecco alcuni passi utili:


1. “Consapevolezza”

Riconoscere quando si è coinvolti in un gioco psicologico è il primo passo. Questo richiede riflessione e, talvolta, il feedback di un terapeuta o di una persona fidata.

2. “Responsabilità”

Assumersi la responsabilità delle proprie azioni e sentimenti, piuttosto che incolpare gli altri, è cruciale per interrompere il ciclo dei giochi.

3. “Comunicazione Diretta”

Adottare uno stile di comunicazione aperto e onesto, evitando le manipolazioni e le accuse implicite che caratterizzano i giochi psicologici.

4. “Cambiamento di Ruolo”

Rifiutare di giocare i ruoli del triangolo drammatico può interrompere il gioco. Ad esempio, invece di agire da Salvatore, si può offrire supporto in modo non invadente e rispettoso dell'autonomia dell'altro.


Conclusione


I giochi psicologici di Eric Berne offrono una lente potente per comprendere le dinamiche disfunzionali nelle relazioni umane.

Sebbene possano sembrare complessi e difficili da cambiare, con consapevolezza e impegno è possibile interrompere questi schemi e costruire relazioni più sane e autentiche.

Riconoscere e uscire dai giochi psicologici può portare a una maggiore auto-consapevolezza, crescita personale e miglioramento delle nostre interazioni quotidiane.