La cultura dell'occidente del mondo, da almeno 200 anni, ha sottostimato tantissimo uno dei processi fondamentali del sistema vivente: le emozioni. Abbiamo pensato che le emozioni fossero la struttura superficiale della psiche. Le abbiamo raccontate come la schiuma delle onde quando invece l'emozione è la forza vettoriale dell'onda, non la schiuma dell'onda.
L'emozione è il meccanismo che secondo la filogenesi, per natura, traccia come una forza di corrente herziale sui cloud di memoria di ogni singolo neurone, la connessione con i milioni di miliardi di connessioni con tutti gli altri. In ogni istante la traccia di memoria è determinante quindi dell'intelligenza umana nel nostro sistema ed è nata come una intelligenza senziente (sistema) e sente due informazioni fondamentali: "cerca ancora, ti fa bene" oppure "scappa sei a rischio"
Quindi tutte le emozioni che sono questa, chiamiamola, segnaletica biochimica e neuro-elettrica che arriva alla corteccia associativa ci dice "paura paura scappa" o "gioia gioia cerca ancora".
Le emozioni sono il modo in cui il cervello dialoga con se stesso.. Quando noi queste emozioni le diseduchiamo a parlare con le cortecce e le componenti che sono in grado di riconoscerle, capirle, agirle,, abbiamo un problema.
Le emozioni sono forza e come tali possono generare calma piatta o moto ondoso fuori misura,
La calma piatta porta ad uno dei problemi più gravi che abbiamo tutti quanti noi adulti e gli adolescenti e i preadolescenti, cioè il low mood, l'umore basso, i toni che si chiamano ruminio, che sono dentro ciascuno di noi; non sono un fattore di rischio, sono un fattore di consumo di energia, per cui siamo sempre in esaurimento di energia necessaria alla vita.
Chi sta bene, chi non ha un problema emotivo importante, negli adulti si chiama languishing, che è uno stato mentale in cui non sei depresso, non sei con motivazioni particolarmente gravi di picchi d'umore, ma hai questo languore che è "bisogno di qualcosa di buono", in termini tecnici "mancanza di gioia"
Chi è sano mentalmente, emotivamente, in questo momento del mondo ha una enorme mancanza di sistemi di gioia.
La gioia è una emozione che cura. Ha un picco herziale alto e veloce., molto rapido, istantaneo. e la gioia è un attivatore di desiderio, cioè muove il sistema vitale con proiezione sul futuro.
Se noi non abbiamo il desiderio di futuro, tutto il meccanismo, famiglia, scuola, lavoro entra in un loop che è un loop di dipendenza, un meccanismo di giudizio e tutto questo non è una psicologia da Novella 2000, è Deep Science che dice che se non nutri questa componente della salute, il sistema si spezza, crolla. Nel crollo non possiamo più pensarci distinti corpo-mente, siamo un unico flusso informazionale istantaneo.
L'infiammazione che il meccanismo emotivo determina modifica dal cortisolo alle statine, modifica l'intera condizione di salute del''organismo.
Vent'anni fa si era identificato nell'età sopra i cinquant'anni uno stato che si chiamava esaurimento nervoso, una sorta di burn out in cui l'adulto finiva le energie che aveva a disposizione per esprimere grande desiderio di futuro. Questo meccanismo oggi è percepito tra i 14 ed i 17 anni e abbiamo il grande problema dell'umore negli adolescenti e nei preadolescenti
L'UNICEF dando i dati a Novembre ha detto che nel mondo occidentale si uccide un preadolescente ogni 10 minuti (non tenta, si suicida). Perché è drammatico? Perché accade nella fascia di età che per filogenesi è quella con maggior desiderio di vita. Se si spegne che cosa accade? Che altre condizioni hanno i nostri adolescenti? Disturbi alimentari, disturbi del'ansia, autolesionismo, disturbi della dipendenza, disturbi dell'aggressività..
Bisogna che capiamo che le emozioni sono una neuro funzione vitale dell'organismo.
Per amore del sapere, se questo cose si sanno, non si può ritenere che c'è apprendimento senza relazione perché è scientificamente impossibile ottenere cognizione senza il meccanismo di ad facere (fare insieme)
Come stiamo? Male. Se non ci coordiniamo non saremo in grado di arginare il problema. Se non ci coordiniamo, insegnanti, medici, educatori, assistenti sociali, ogni tassello che si occupa di relazioni di aiuto, Se non ci coordiniamo vedremo problemi relazionali crescenti.
Quando tocca i figli degli altri abbiamo la possibilità di dire "non mi riguarda" ma quando tocca i nostri figli, e vi dico i dati, se avete un figlio preadolescente che sta benissimo, dieci dei suoi amici che ha intorno a lui, uno avrà un problema d'ansia, uno avrà un problema di alimentazione, uno un problema di autolesionismo, etc
Non ci basteremo se non ci aiutiamo, se non ci indirizziamo in una rete di supporto che abbia le varie chiavi di cui necessitiamo.
Tutto quello che sta accadendo mostra che il meccanismo va verso le emozioni di rabbia e le emozioni di rabbia non sono controllabili dai sistemi volontari e soprattutto in una fase di età (e non solo quella purtroppo) in cui i meccanismi di pulsione sono molto maggiori rispetto ai meccanismi di regolazione (omeostasi).
Gli adulti? Gli adulti sono estremamente in difficoltà perché non sanno come si fa e non sapendo come si fa è opportuno che ci sia una scienza servizievole e la maggiore divulgazione possibile su questi argomenti.